Otiti
Per curarle niente gocce. Antibiotico per bocca oppure vigile attesa
Un bambino che piange disperatamente, che piega la testa di lato, che sembra tremendamente nervoso oltre che dolente e scotta, per la febbre alta, è un bambino che potrebbe avere un’otite acuta. Le abitudini familiari per la cura dell’otite media acuta (indicata anche con la sigla OMA) sono innumerevoli: si va dalle gocce di anestetico da applicare localmente a quelle di cortisone o ancora a quelle a base di antibiotici. In realtà le ricerche hanno sconfessato la validità di questi approcci e le linee guida indicano due possibili strade:
- quella della vigile attesa, con cui si combattono i sintomi ma si confida nel fatto che il sistema immunitario riesca a debellare gli agenti patogeni,
- quella dell’antibioticoterapia, più indicata per quei bambini che potrebbero essere a rischio di complicazioni.1
Otite Media Acuta: che cosa fare
Le linee guida per il trattamento dell’otite media acuta hanno evidenziato che è possibile attuare una vigile attesa quando:1
- Il bambino ha più di due anni
- Il dolore è lieve e la febbre è bassa (minore di 38,5°)
- Il bambino non ha episodi ricorrenti di otite
In questo caso la terapia prevede l’utilizzo di farmaci che agiscano sul dolore e sull’infiammazione e abbassino la temperatura. Sta però al pediatra (l’otite media acuta è più comune nei bambini rispetto agli adulti) stabilire se è preferibile combattere i sintomi con analgesici/antipiretici o antinfiammatori non steroidei1.
Viceversa le linee guida indicano che l’antibiotico è indicato quando1:
- Il bambino ha meno di due anni
- Il dolore è acuto e la febbre alta (maggiore di 38,5°)
- Il bambino ha episodi ricorrenti di otite
- Il bambino ha sintomi bilaterali
- Il bambino ha avuto episodi di perforazione spontanea del timpano
La scelta dell’antibiotico e la durata della terapia
La terapia antibiotica di prima scelta per il trattamento dell’otite media acuta è a base di beta-lattamici, da somministrare per bocca con una posologia che tiene conto del peso del bambino. Le Linee guida indicano che la terapia ottimale deve durare dieci giorni, anche se altri Paesi considerano sufficiente 7 giorni di antibioticoterapia.1,2
Già a partire dal terzo giorno si ha, in genere, un miglioramento dei sintomi con riduzione del dolore e della febbre. Tuttavia – come sempre nelle terapie antibiotiche – è necessario portare avanti la cura per tutto il periodo raccomandato dal medico.